Tegamaccio di anguilla


 

Bello questo tegamaccio! Parlo dell’espressione. Toscana all’ennesima potenza. Anzi toscanaccia. Ma buona, anzi buonissima, la pietanza che il ristorante Al Principe di Giovi raccomanda insieme alle rane fritte, all’agnello in crosta e alla sua zuppa di pane.

Prendete nota. Per 4 persone 1 Kg e 200 di anguille. Le migliori sono quelle dal ventre color argento. Vuotarle senza spellarle, strofinarle per togliere il viscido, tagliarle a pezzi di 10 centimetri. Fate un battuto con una cipolla e uno spicchio d’aglio, arrosolatelo in un tegame di terracotta con olio extra vergine di oliva, unite i pezzi di anguilla, fate rosolare anche quelli per 4-5 minuti da tutte le parti. Ora aggiungete un bicchiere di vino rosso, lasciatelo ritrare, salate, pepate, mescolate 400 grammi di passato di pomodoro e un altro spicchio d’aglio tritato molto fine. Più qualche foglia di basilico e di nepitella, o di mentuccia. Fuoco lento per 45 minuti, a tegame coperto.

Non è finita. Deliscare i pezzi di anguilla. Spellarli. Gettare le teste, rimettere la carne nel sugo con 4 fette di pane di campagna abbrustolito e strofinato nell’aglio. Lasciate riposare per qualche minuto e servite appena il pane ha assorbito il sugo.

Testi gentilmente forniti da “Il Tirreno


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Commenti (0) | February 22, 2010

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