La torta coi bischeri


Tipica del pisano è la torta coi bischeri, un dolce di riso al cioccolato che prende nome dai cornetti di pasta che vi vengono posti sopra come decorazione.

Il bischero è letteralmente la chiavetta che serve per tirare le corde del violino. Naturalmente la fantasia toscana ha esteso il significato ad un’ampia gamma di cose: dalla chiavetta del violino è andato ad indicare qualsiasi piccolo oggetto sporgente; dal piccolo oggetto sporgente al membro maschile il passo è breve, e da lì in fretta si sono iniziate a chiamare bischeri anche le persone poco furbe, facili da imbrogliare. Di sicuro oggi è questo il significato più noto della parola.

Per i golosi, la parola bischero evoca, però, anche la buonissima torta, prodotta nelle province di Pisa e di Lucca. È una specie di crostata di riso e cacao, arricchita con uvetta, pinoli e frutta candita; durante la preparazione i riccioli di pasta frolla che avanzano dalla base vengono disposti lungo la circonferenza della torta a formare dei piccoli becchi, simili appunto alle chiavette del violino. Nasce così la torta co’ bischeri.
Da gustare, secondo gli appassionati, con un buon vin santo liquoroso.

Oltre alla formula tradizionale, quella col cacao e la frutta candita, la torta coi bischeri si può fare anche in versione verde, dove il riso è mescolato alla bietola. L’aspetto rimane comunque lo stesso: un impasto scuro decorato con gentili cornetti di pasta frolla dorata.

Diffusa anche a Lucca (dove è più nota col nome di torta coi becchi, sempre in riferimento alla forma delle decorazioni), la torta coi bischeri è originaria delle campagne pisane, probabilmente del paese di Pontasserchio (un piccolo centro che sorge sulla riva sinistra del Serchio, a pochi chilometri da San Giuliano Terme).

A Pontasserchio la torta coi bischeri veniva preparata sopratutto in aprile, in occasione della festa del paese; in tutta la zona di produzione è, comunque, un dolce tipico della primavera. La tradizione vuole che si preparino le torte coi bischeri in occasione delle feste pasquali, in modo da poterne regalare per Pasqua a parenti e amici; il regalo si trasforma, così, in una piccola (e agguerrita) gara a chi prepara la torta più buona!


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Commenti (0) | January 26, 2010

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